Un glossario della plasticità

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Il glossario (fonte)

Il glossario, dal lat. glossarium è una raccolta di vocaboli, per lo più antiquati o rari, o comunque bisognosi di spiegazione, registrati in genere in ordine alfabetico e seguiti dalla dichiarazione del significato o da altre osservazioni.
Il mio glossario:

Arte

L'attività umana che richiede la conoscenza di determinate regole e tecniche.

Brevetto

È il titolo rilasciato da un’autorità amministrativa di uno Stato, denominata generalmente Ufficio brevetti, a seguito di apposita domanda di tutela legale di un trovato.

Design

È il termine inglese riferito alla progettazione di oggetti prodotti industrialmente.

Favola

Breve narrazione per lo più in versi. Quando si parla di f. come genere letterario, ci si riferisce comunemente a quella i cui caratteri fondamentali furono segnati già da Esopo e universalmente diffusi da Fedro: essenziale è che essa racchiuda una verità morale o un insegnamento di saggezza pratica e che vi agiscano (a volte insieme a uomini e dei) animali o esseri inanimati.

Metamorfosi

Modificazione strutturale o funzionale di un organismo vivente.

Pasta di zucchero

È una pasta modellabile il cui ingrediente principale è lo zucchero

Pubblicità

Divulgazione, diffusione tra il pubblico. In particolare, l’insieme di tutti i mezzi e modi usati allo scopo di segnalare l’esistenza e far conoscere le caratteristiche di prodotti, servizi, prestazioni di vario genere predisponendo i messaggi ritenuti più idonei per il tipo di mercato verso cui sono indirizzati.

Recettore

In biologia e in medicina, qualsiasi struttura capace di reagire a sollecitazioni specifiche, sviluppando una reazione caratteristica. In immunologia, struttura di membrana in grado di reagire con l’antigene.

Scienza

Insieme delle discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che si avvalgono di linguaggi formalizzati.

Link utili: Treccani.it


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Bibliografia della plasticità

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I libri, il mezzo ancora più diffuso per diffondere il sapere (fonte)

Bibliografia:

George Bernard Shaw, Pygmalion, Penguin Classics, 2003

Omero, Odissea, Marsilio, 2001

AA.VV., Stan Lee incontra... Spider-man, Dottor Strange, La cosa, Dottor Destino, Silver Surfer, Coipel Oliver, Panini Comics, 1999

John R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Bompiani, 2012

Sebastian Matthews, Stanley Plumly, Search Party: Collected Poems of William Matthews, Houghton Mifflin Harcourt, 2004

Sitografia:

Treccani.it
Wikipedia.it

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Una specifica tecnica: la metamorfosi

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La metamorfosi di una farfalla (fonte)

La metamorfosi indica tutte le trasformazioni di forma e di struttura che subiscono molti animali al termine del loro sviluppo embrionale, attraverso i quali raggiungono il loro stadio adulto, in contrapposizione a quegli animali che escono dall'uovo con struttura fisica già quasi definita.

Tutti gli insetti modificano il loro esoscheletro nelle fasi di sviluppo da uovo ad adulto. Nei più primitivi il cambiamento è graduale e la metamorfosi è detta "incompleta", mentre nei più moderni il cambiamento è spesso radicale e la metamorfosi è detta "completa".


Timelapse della metamorfosi di una farfalla

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Una ricetta plastica: la pasta di zucchero

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Una torta decorata con la pasta di zucchero (fonte)

La pasta di zucchero (fondant) è una pasta modellabile, dalla consistenza simile alla plastilina, ottenuta con zucchero a velo, glucosio, colla di pesce e acqua.

La pasta di zucchero viene utilizzata in cucina per decorare torte e dolcetti come ad esempio i famosissimi cupcake.

Al naturale si presenta come una pasta elastica dal colore bianco lucido, ma può essere anche colorato con coloranti alimentari in gel o in pasta: è sufficiente aggiungere alla pasta di zucchero poco colorante alla volta, sempre impastando, finchè non si sarà raggiunta la tonalità desiderata.

Procedimento:


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La plasticità nell'arte

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Sayaka Ganz è un'artista giapponese che recupera e classifica un universo di plastica ritrovando agli oggetti una nuova funzione, eminentemente estetica, come parte costitutiva di meravigliose opere figurative. La sua arte “si fa” con oggetti in plastica di uso quotidiano, reperti anonimi e banali del nostro presente che sono stati gettati via.

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Un romanzo sulla plasticità

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Il libro (fonte)


Pigmalione (Pygmalion) è una commedia di George Bernard Shaw ispirata al mito di Pigmalione come tramandato da Ovidio. Racconta la storia di Henry Higgins, professore di fonetica (basato sulla figura del fonetista Henry Sweet), che scommette con l'amico colonnello Pickering di poter trasformare la popolana fioraia Eliza Doolittle in una raffinata donna della buona società insegnandole semplicemente l'etichetta e l'accento usato nelle classi più elevate. Higgins e Doolittle si avvicinano l'uno all'altro, ma alla fine lei rifiuta i suoi modi dispotici e annuncia che sposerà Freddy Eynsford-Hill, un gentiluomo nobile, ma povero.

Con questo libro Shaw ci fa riflettere su quante volte le persone cerchino di plasmare le persone, piuttosto che imparare a conoscere la vera natura di chi hanno di fronte.

Link utili: George Bernard Shaw

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Una canzone sulla plasticità

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Shapeshifting è una canzone del duo synth-pop Color War con base a Brooklyn formato da Billy J (Justin William Lin) ai synth e dalla vocalist Lindsay Mound.

Il video di questa canzone è stato diretto dalla regista Crystal Moselle e mostra tre ballerine della New York’s American Ballet School esprimersi tra le vie di Manhattan con passi di danza classica, semplici movenze e complesse pose plastiche.

Link utili: Color WarSynth Pop

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Un film sulla plasticità

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Copertina dell'edizione dvd del film (fonte)

Se nel mito antico era il marmo a prendere vita, nel ribaltamento contemporaneo è l’uomo ad essere privato della sua sensibilità, nel vortice del consumismo, si fa egli stesso oggetto, ad uso e consumo di chi sa adoperare con accortezza l’arte del convincimento e della persuasione.

Adam è il prototipo dello “sfigato”. Giacca lisa di tweed, pettinatura con riporto, occhiali a fondo di bottiglia. Un giorno si para davanti Evelyn, la studentessa snob dal fascino disarmante e dal temperamento artistico. Indotto dalla stessa Evelyn, Adam chiede e ottiene un appuntamento con lei. Comincia per Adam, sotto la spinta dell’amore, una sequenza di piccoli e grandi cambiamenti che lo conduce verso una radicale trasformazione. L’influenza di Evelyn è forte e soppianta anche quella degli amici più cari, Phillip e Jenny, destinati a essere coinvolti, loro malgrado, nella metamorfosi di Adam.

Il quid importante della commedia The shape of things del regista Neil Labrute del 2003 sta nell’aver colto la cifra che differenzia il Pigmalione dei giorni nostri e che lo separa in modo irreparabile dai suoi pur simili precedenti.

Link utili: Trailer del film

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La plasticità all'interno delle scienze

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Biologia: Plasticità tissutale

La plasticità tissutale è una caratteristica fisica dei tessuti biologici grazie alla quale essi riescono ad adattarsi agli stimoli che provengono dall'ambiente circostante.

Matematica: Teoria della plasticità

La teoria della plasticità indica la modellazione matematica atta a rappresentare il comportamento plastico dei materiali e delle strutture, definendo le relative leggi costitutive. La teoria attualmente a cui ci si riferisce più comunemente è la cosiddetta teoria incrementale della plasticità (o Flow theory), basata su relazioni costitutive scritte in termini di incrementi infinitesimi di tensioni, deformazioni e spostamenti.

Fisica: Plasticità

In fisica e nella scienza dei materiali la plasticità è la capacità di un solido di subire grandi cambiamenti irreversibili di forma in risposta alle forze applicate. Esempi di materiali che esibiscono un comportamento plastico sono l'argilla e l'acciaio quando viene superato il limite di elasticità.

Medicina: Plasticità sinaptica

La plasticità sinaptica è la capacità del sistema nervoso di modificare l'intensità delle relazioni interneuronali (sinapsi), di instaurarne di nuove e di eliminarne alcune. Questa proprietà permette al sistema nervoso di modificare la sua struttura e la sua funzionalità in modo più o meno duraturo e dipendente dagli eventi che li influenzano come ad esempio l'esperienza.

Geologia: Plasticità nelle rocce

Le rocce, sottoposte a forze esterne, si deformano in modo continuo e permanente, senza però subire fenomeni di rottura e senza ritornare alla forma originaria una volta cessata la sollecitazione esterna. Il campo della deformazione plastica è compreso tra il limite di plasticità e quello di rottura.

Ecologia: Materie plastiche

Le materie plastiche sono materiali organici o semiorganici a elevato peso molecolare, cioè costituite da molecole con una catena molto lunga (macromolecole), che determinano in modo essenziale il quadro specifico delle caratteristiche dei materiali stessi.
La plastica si ottiene dalla lavorazione del petrolio, perciò lo smaltimento dei rifiuti plastici è molto difficile.

Link utili: Treccani Wikipedia


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La plasticità sul web: nuove scoperte sul recettore Pirb

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L'occhio pigro (fonte)

Secondo un lavoro pubblicando su Science Translational Medicine, agendo sul recettore PirB si è in grado di modificare il cervello di topi adulti: aumentandone la plasticità e le capacità di apprendimento.
Il lavoro svolto dalla Stanford University e dalla University of Berkeley è partito dallo studio di cervello di topi con un deficit visivo causato da una ambliopia nella prima fase della loro vita.
L'occhio pigro è una condizione pediatrica in cui un occhio del bambino fa fatica ad inviare informazioni al cervello: attualmente si benda l'occhio più attivo forzando quello pigro a migliorare le sue capacità.
Se così non fosse ne deriverebbe un danno visivo permanente.
Ma nelle università americane non facendo più sintetizzare il recettore PirB nelle cellule del cervello, i topi adulti sono riusciti a recuperare le capacità visive fisiologiche. Questo studio dimostra quindi come PirB sia attivo nel controllo della elasticità neurale, riducendo la formazione di nuove connessioni neurali.
Trovare delle molecole che impediscano l'azione di PirB potrebbero essere utili per trattare deficit di apprendimento, o per potenziare gli effetti della riabilitazione post-ictus, ma anche aumentare la memoria.

Link utili: Pirb

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La plasticità sui giornali

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Sul numero di GQ Italia di Dicembre 2013 era apparso un articolo sulle stampanti 3d e in particolare sulla Volta Beta; una stampante 3d frutto del lavoro di un team di fiorentini: Kentstrapper.

Link utili: Sito Kentstrapper

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Un brand plastico

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Sede della Coroplast a Wuppertal (fonte)

Coroplast è un marchio di plastica ondulata e un marchio registrato di coroplast, LLC, un membro del gruppo di società Inteplast.
A causa del successo di questo marchio, è diventato un nome commerciale utilizzato geneticamente e molte persone in Nord America oggi si riferiscono a tutta la plastica ondulata come "coroplast".
È interessante notare inoltre come anche il logo dell'azienda abbia un font molto plastico, che prova a suggerire le operazioni effettuate dalla ditta per la lavorazione dei prodotti.

Link utili: Sito dell'azienda

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Un brevetto plastico

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Il DAS (fonte)

DAS o DAS pronto è il nome commerciale di una pasta sintetica per modellare a base minerale, molto simile nelle sue proprietà alla creta, ma che, a differenza di questa, non ha bisogno di essere scaldata in forno per indurirsi.

Il marchio DAS è un acronimo del nome del suo inventore, Dario Sala, che la brevettò nel 1962.

Anche se adesso il DAS è onnipresente ed ampiamente utilizzato nelle scuole, Dario Sala non si arricchì con il suo brevetto, che cedette presto e per un prezzo molto contenuto alla Adica Pongo di Lastra a Signa.

Il DAS fu inizialmente prodotto solo in colore grigio, successivamente furono aggiunte una versione bianca e una color terracotta, tuttora disponibili in commercio a differenza di quella originaria.

Link utili: Dario Sala

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La plasticità nell'Odissea di Omero

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Scena tratta dal film "ULISSE" del 1954 con Kirk Douglas.

Quando m'accorsi che saliti al capo
Del possente licor gli erano i fumi,
Voci blande io drizzavagli: "Il mio nome
Ciclope, vuoi? L'avrai: ma non frodarmi
Tu del promesso a me dono ospitale.
Nessuno è il nome; me la madre e il padre
Chiaman Nessuno, e tutti gli altri amici".
Ed ei con fiero cor: "L'ultimo ch'io
Divorerò, sarà Nessuno. Questo
Riceverai da me dono ospitale".

Odissea, Omero



L’episodio “Ulisse e Polifemo” celebra Ulisse come l’eroe dell’intelligenza e dell’astuzia.
In questo passo dell'opera infatti l'eroe greco riesce, con degli acuti stratagemmi a nascondere un palo acuminato nella grotta del ciclope, ad accecare il nemico e a fuggire.

In questo modo Polifemo è completamente sotto la volontà di Ulisse ed i comportamenti del mostro sono plasmati secondo la volontà dell'eroe greco.

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Una striscia di fumetto sulla plasticità

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Silver Surfer (fonte)

Silver Surfer, il cui vero nome è Norrin Radd, è un personaggio dei fumetti creato da Stan Lee (testi) e Jack Kirby (disegni) nel 1966, pubblicato dalla Marvel Comics nel 1966.

Silver Surfer detiene il Potere Cosmico che gli è stato donato da Galactus e che gli conferisce capacità quasi divine, come quella di manipolare la materia dell'Universo o la rigenerazione delle ferite. Le sue capacità di manipolazione della materia vanno ben oltre il livello subatomico, addirittura a livello quantistico.

Surfer ha quindi il totale controllo delle quattro forze fondamentali dell'Universo.
Può maneggiare e manipolare la materia, perfino convertire gli elementi. Ad esempio, può trasformare una spada di metallo in gomma, un posacenere in oro, un tesoro in sabbia. Può riprodurre gli stessi effetti in qualunque persona o essere che non sia protetto o sappia resistere al potere cosmico; ad esempio può trasformare una persona in una statua o generare una violenta reazione al suo organismo facendolo esplodere.

Link utili: Marvel Comics

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Una macchina per la plasticità

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La stampante D-Shape all'opera (fonte)

D-Shape è una stampante 3D che permette di modellare elementi in scala 1:1 utilizzando semplice sabbia e un secondo componente inorganico ed ecocompatibile che fa solidificare la sabbia o un materiale granulare con le stesse caratteristiche.
La stampante 3D è composta da una struttura reticolare in alluminio e 300 ugelli che estrudono il materiale.
Gli oggetti stampati possono essere blocchi interi o elementi trasportabili e assemblabili in una seconda sede.
Il progetto dell'innovativa macchina è di un italiano, Enrico Dini.

Link azienda: D-Shape

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Plasticità: una Word Cloud

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Word cloud della plasticità

Una word cloud è una rappresentazione visuale di dati testuali, tipicamente usata per individuare parole chiave, metadati o semplice testo nei siti internet.
Ho realizzato la mia word cloud grazie al sito internet Worditout.

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Un cibo plastico

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Pubblicità delle Big Babol

La gomma da masticare, detta anche gomma americana, in inglese chewing gum, è un prodotto dolciario che a differenza di tutti gli altri cibi non deve essere mangiato, ma soltanto masticato.

Le Big Babol (a volte scritto BigBabol) sono una marca di gomme da masticare, particolarmente in auge negli anni ottanta e novanta.

Sito ufficiale: Big Babol


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Una favola che parla della plasticità

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 (fonte)

Un discepolo, verso metà mattina, andò a bussare alla porta del Maestro.

«Chi è?», chiese il Maestro.
«Rinzo».
Il Maestro gli urlò di andarsene.

Rinzo andò via, sorpreso e senza capire.
Ritornò nel pomeriggio e bussò di nuovo alla porta, ma più timidamente.
«Chi è?», chiese il maestro.
«Rinzo».
Anche stavolta il Maestro gli urlò di andarsene.

Rinzo si avviò verso casa, molto rattristato e sconcertato.
Passò tutta la notte insonne, a soffrire e riflettere.
Perché il Maestro non l’aveva ricevuto? E perché era stato così sgarbato?

Il giorno dopo, all’alba, con gli occhi gonfi e il cuore incerto, andò per la terza volta a bussare alla porta del Maestro.
«Chi è?».
Rinzo stette zitto per qualche secondo. Stava per andarsene.

Il Maestro, con voce un po’ risentita, richiese: «Chi è?»
«Non lo so… sono confuso...», rispose con un fil di voce il discepolo.

«Ah, Rinzo, sei tu…!», disse il Maestro. «Spingi la porta, entra!».


Riscrittura di una famosa favola giapponese zen, anche riportata in Jean-Claude Carrière, Il circolo dei cantastorie. Storie, storielle e leggende filosofiche del mondo intero, 1998, Garzanti, Milano, 1998.

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Un personaggio con doti plastiche

20:38 Unknown 0 Comments


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Beorn, personaggio dell'universo di Arda (fonte)

Beorn è un personaggio di Arda, l'universo immaginario creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. Compare solo nel romanzo Lo Hobbit, ma viene anche citato ne Il Signore degli Anelli.

All'interno del corpus dello scrittore, Beorn è un mutatore di pelle che vive tra le Montagne Nebbiose e Bosco Atro. Aiuta Gandalf, Bilbo Baggins e i tredici nani capitanati da Thorin Scudodiquercia durante il loro viaggio verso la riconquista di Erebor e, successivamente, nella battaglia dei cinque eserciti contro gli orchi.

Sito dedicato all'autore: Tolkien Society

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Una pubblicità che tratta la plasticità

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3Doodler è una penna che permette di disegnare in tre dimensioni.

E’ un estrusore del tutto simile a quelli in uso nelle stampanti 3D, ma non è controllato da nessun braccio meccanico o scheda elettronica.

Al posto dell’inchiostro viene rilasciata la plastica PLA o ABS che al contatto con l’aria si raffredda permettendo di “disegnare” strutture solide.
3Doodler consente quindi di scrivere in modo tridimensionale e non richiede nessun software o collegamento ad un computer per il suo funzionamento. Necessita solo di essere attaccata alla spina della corrente e di essere utilizzata con tanta creatività.

Link sito del produttore

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Una presenza letteraria nel mondo antico della plasticità

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La divinità greca Proteo (fonte)

Il tema della plasticità delle forme ha una lunga storia nella letteratura.

Esseri umani o altre creature capaci di mutare forma sono sempre state create dall’uomo nei suoi racconti fin dai tempi del mito.

Il pantheon di molte mitologie include divinità e altre creature soprannaturali capaci di assumere le sembianze di animali o di mortali. Nella mitologia greca, l'esempio per eccellenza è Proteo, che poteva assumere qualunque aspetto a meno che non lo si immobilizzasse; ma anche gli dèi dell'Olimpo spesso si trasformavano in animali (Zeus, per esempio, si trasformò in cigno per sedurre Leda).

Dalla sua capacità di trasfigurarsi scaturisce il termine proteiforme, che sta a indicare un essere in grado di mutare la propria forma in ogni momento, oppure l'accezione proteo riferita a una persona che cambia spesso opinioni o parola, per cui di un uomo variabile si dice che è un Proteo.

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Un luogo che rappresenta la plasticità

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Antelope Canyon - Arizona (fonte)

L’Antelope Canyon è lo slot canyon più visitato degli Stati Uniti sudoccidentali. Si trova sulla terra Navajo vicino a Page in Arizona.

L'Antelope Canyon consiste di due formazioni separate, chiamate Antelope Canyon superiore e Antelope Canyon inferiore. I due tratti sono separati dalla strada 98.

L'Antelope Canyon (così come gli altri slot canyon) si è formato nel corso di milioni di anni a causa dell'erosione dell'arenaria da parte dell'acqua e del vento e questo processo ha creato delle conformazioni rocciose incredibili.

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Una poesia che canta la plasticità

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The Waste Carpet


William Matthews


L'autore (fonte)

No day is right for the apocalypse,
if you ask a housewife in Talking
Rock, Georgia, or maybe Hop River,
Connecticut. She is opening a plastic bag.
A grotesque parody of the primeval muck
starts oozing out. And behold,
the plastic bag is magic;
there is no closing it. Soap
in unsoftened water, sewage, asbestos
coiled like vermicelli, Masonite shavings,
a liquefied lifetime subscription
to The New York Times delivered all at once.
Empty body stockings, limp, forlorn,
like collapsed lungs. A blithering slur   
of face creams, an army of photocopies   
travelling on its stomach of acronyms,   
tooth paste tubes wrung rigid and dry.   
Also, two hundred and one tons
of crumpled bumpers wrapped in insurance   
claims, slag, coal dust, plastic trimmings,   
industrial excrementa. Lake Erie is returning   
our gifts.

       At first she thought she had won   
something. Now it slithers through the house,   
out windows, down the street, spreading   
everywhere but heading, mostly, west.   
Maybe heading is the wrong word,
implying shape and choice. It took
the shape of the landscape
it rippled across like the last blanket.
And it went west because the way lay open   
once again: not the same fecund rug
the earth grew when white people scraped   
their first paths to the Pacific
across the waves of the inland grasses.

Outside Ravenswood, West Virginia,   
abandoned cars shine in the sun
like beetlebacks. The ore it took
to make the iron it took to make the steel   
it took to make the cars, that ore
would remember the glaciers if it could.   
Now comes another grinding, but not—
thanks to our new techniques—so slow.   
The amiable cars wait stilly in their pasture.   
Three Edsels forage in the southeast corner   
like bishops of a ruined church.
There are Fords and Dodges, a Mercury   
on blocks, four Darts and a Pierce Arrow,
a choir of silenced Chevrolets.
And, showing their lapsed trademarks   
and proud grilles to a new westward   
expansion, two Hudsons, a LaSalle
and a DeSoto.

       I was hoping to describe
the colors of this industrial autumn—
rust, a faded purple like the dusty
skin of a Concord grape, flaking moss-
green paint with primer peeking   
blandly through, the garish macho reds   
insurance companies punish, the greys   
(opaque) and silvers (bright), the snob colors   
(e.g. British Racing Green), the two-tone   
combinations time will spurn like roadkill
(1957: pink and grey), cornflower
blue, naval blue, royal blue, stark blue, true
blue, the blacker blue the diver sees
beneath him when he plumbs thirty feet—
but now they are all covered,
rolling and churning in the last
accident, like bubbles in lava.

And now my Cincinnati—the hills   
above the river, the lawn that drained
toward Ricwood Ave. like a small valley of uncles,
the sultry river musk that slid
like a compromising note through my bedroom window—
and indeed all Cincinnati seethes. The vats
at Proctor & Gamble cease their slick
congealing, and my beloved birthplace
is but another whorl of dirt.

Up north near Lebanon and Troy and Rosewood,
the corn I skulked in as a boy
lays back its ears like a shamed dog.   
Hair along the sow’s spine rises.
The Holstein pivots his massive head
toward where the barn stood; the spreading stain
he sees is his new owner.

What we imagined was the fire-storm,
or, failing that, the glacier.
Or we hoped we’d get off easy,
losing only California.
With the seismologists and mystics
we say the last California ridge
crumble into the ocean.

And we were read with elegies:

O California, sportswear
and defense contracts, gasses that induce
deference, high school girls
with their own cars, we wanted
to love you without pain.

O California, when you were moored to us
like a vast splinter of melon,
like a huge and garish gondola,
then we were happier, although
we showed it by easy contempt.
But now you are lost at sea,
your cargo of mudslides and Chardonnays
lost, the prints of the old movies
lost, the thick unlighted candles of the redwoods
snuffed in advance. On the ocean floor
they lie like hands of a broken clock.

O California, here we come,
quoting Ecclesiastes,
ruinous with self-knowledge.

Meanwhile, because the muck won’t stop
for lamentation, Kansas succumbs.
Drawn down by anklets of DDT,
the jayhawk circles lower and lower   
while the sludge moils and crests.

Now we are about to lose our voices
we remember that tomorrow is our echo.   
O the old songs, the good days:
bad faith and civil disobedience,
sloppy scholarship and tooth decay.   
Now the age of footnotes is ours.
Ibid, ibid, ibid, ibid, ibid.

While the rivers thickened and fish   
rose like vomit, the students of water   
stamped each fish with its death date.   
Don’t let a chance like this go by,   
they thought, though it went by   
as everything went by—towers   
of water flecked by a confetti   
of topsoil, clucked tongues, smug   
prayers. What we paid too much for   
and too little attention to,
our very lives, all jumbled
now and far too big in aggregate   
to understand or mourn, goes by,
and all our eloquence places its
weight on the spare word goodbye.
William Matthews, “The Waste Carpet” from Selected Poems and Translations, 1969-1991. Copyright © 1992 by William Matthews. Reprinted with the permission of Houghton Mifflin Company. All rights reservedwww.houghtonmifflinbooks.com.

Fonte: Selected Poems and Translations (1992)

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Un francobollo che rappresenta la Plasticità

17:18 Unknown 0 Comments

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Francobollo belga (circa 2000) (fonte)

Henry Moore è stato un famoso scultore britannico del ventesimo secolo.
Moore è diventato famoso per le sue opere astratte in bronzo di grandi dimensioni e per le sue sculture squadrate in marmo che evocano un gran senso di plasticità.
Il suo marchio di fabbrica sono state delle monumentali figure distese, motivo chiave ricorrente delle sue sculture con cui ha saputo esplorare le possibilità formali di una figura femminile resa quasi astratta e in continuo confronto con il paesaggio.

Link utili: The Henry Moore Foundation

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La plasticità nell'architettura, nell'arte e nel design: link utili.

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Zaha Hadid - Heydar Aliyev Center (fonte)

Il centro culturale Heydar Aliyev è un complesso culturale situato a Baku, in Azerbaigianed è stato progettato dall'architetto britannico-iracheno Zaha Hadid.
Il centro culturale Heydar Aliyev rappresenta una forma fluida che emerge dalla piegatura della topografia naturale del paesaggio e dell'avvolgimento delle singole funzioni. Tutte le funzioni del centro, uniti agli ingressi, sono rappresentate da pieghe in un'unica superficie continua. Questa forma fluida dà la possibilità di collegare vari spazi culturali e allo stesso tempo, fornisce una propria identità e privacy ad ogni elemento. 
Come si ripiega all'interno, la pelle erode via per diventare un elemento del paesaggio interno del centro culturale.

Link: Sito dell'architetto

JANSJÖ Lampada da lavoro a LED IKEA Puoi orientare facilmente la luce dove vuoi grazie al braccio e alla testa regolabili della lampada.
Ikea - JANSJÖ (fonte)

La JANSJÖ è una lampada da lavoro a LED prodotta dall'azienda IKEA e commercializzata nei colori bianco e nero ed è possibile orientare facilmente la luce dove si vuole grazie al braccio e alla testa regolabili della lampada.


volume

Yasuaki Onishi - Reverse of volume RG (fonte)

L'artista giapponese Yasuaki Onishi ha realizzato la sua installazione con la tecnica del “casting the invisible”: appoggia il grande telo su una pila di cartoni, lascia che le fibre sintetiche prendano la forma frastagliata e spigolosa delle scatole e poi le rimuove. L’artista, in questo modo, rovescia il senso della scultura come “forma fatta di materia”: la sua opera d’arte è una riflessione sulla natura dello spazio “in negativo” e del vuoto.
L'opera è realizzata in fibra sintetica traslucida e colla a caldo nera che scende dal soffitto della stanza della sala senza toccare il pavimento ed è stata commissionata dalla Rice Gallery di Houston per l'apertura ufficiale dell'Asia Society Texas Center.

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L'arcipelago delle parole e dei concetti legati alla Plasticità

16:03 Unknown 0 Comments



Mappa mentale della plasticità

Per realizzare questa mappa mentale ho utilizzato l'applicazione online Coggle, una startup inglese che permette di realizzare ed organizzare mappe mentali interattive online in modo molto semplice.

Link: Mappa interattiva

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La categoria Plasticità nelle lingue più usuali

15:23 Unknown 0 Comments



La parola plasticità nel linguaggio dei segni (grafica autoprodotta)




  • INGLESE: plasticity
  • FRANCESE: plasticité
  • SPAGNOLO: plasticidad
  • TEDESCO : Plastizität
  • CINESE TRADIZIONALE : 可塑性 (Kěsùxìng)
  • RUSSO : пластичность (plastichnost’)
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    Definizione della Categoria

    13:34 Unknown 0 Comments

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    Agesandro, Atanodoro, Polidoro - Laocoonte e i suoi figli (fonte)


    plasticità s. f. [der. di plastico1]. – In genere, l’essere plastico; qualità, caratteristica di ciò che è plastico. 

    1. Nel linguaggio tecn., la proprietà di un materiale solido di deformarsi plasticamente, cioè di subire deformazioni di notevole ampiezza che permangono al cessare della sollecitazione che le ha prodotte: la p. del piombo, della cera, dell’argilla impastata con acqua. In partic., nella meccanica delle terre, p. del terreno, la sua attitudine a conservare la forma che gli si dà quando è bagnato e a ritenerla in seguito a disseccamento (dipende dalla quantità di argilla e acqua presenti nel terreno stesso, oltre che dalla sua struttura); limite di p., uno dei tre indici di Atterberg (v. limite, n. 2 a) per un terreno argilloso: caratterizza il grado di consistenza di un’argilla nello stato fisico di passaggio tra lo stato plastico e quello semisolido (o polverulento); viene determinato sperimentalmente preparando un certo numero di provini del terreno, ed è espresso dal valore del corrispondente contenuto percentuale in acqua. 

    2. In embriologia sperimentale, la capacità di una parte dell’uovo o dell’embrione di evolversi diversamente dal proprio destino, qualora sia sottoposto a nuove condizioni sperimentali (per es., nei trapianti e negli espianti); è detta ancheindeterminazione. 

    3. In neurofisiologia, la capacità di adattamento del sistema nervoso alle mutevoli condizioni interne ed esterne, che consente, per es., il ripristino, sia pure parziale, di una funzione perduta per la soppressione del relativo centro grazie all’attività sostitutiva di altri centri: tale proprietà, particolarmente accentuata nei livelli più elevati del neurasse (corteccia cerebrale, centri sottocorticali) e alla base di funzioni, meccanismi e processi (memoria, apprendimento, condizionamento, abitudine) studiati dalla psicologia sperimentale, è oggi interpretata come la conseguenza di variazioni della trasmissione degli impulsi a livello sinaptico in determinati punti dei circuiti nervosi. 

    4. Con riferimento a opere di arte figurativa, il valore essenzialmente scultorio dell’opera stessa, ossia l’impressione di rilievo che essa suggerisce all’osservatore: la drammatica p. del gruppo del Laocoonte; la p. degli affreschi michelangioleschi; per estens., anche di opere letterarie: una descrizione priva di p.; immagini di straordinaria plasticità. 

    5. In senso fig., attitudine del carattere umano ad essere plasmato dall’educazione e dagli eventi: p. psichica; è un ragazzo di notevole p. mentale; anche, capacità di adattamento a circostanze di vita e d’ambiente diverse da quelle abituali.

    Fonte: Treccani

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